• No results found

IDONEITÀ ALLA LEADERSHIP

4.2 Risultati ed analisi delle autovalutazioni

4.2.3 Riassunto delle autovalutazioni

4.2.3.1.2 Ti piace il siciliano?

Tavola 4.15: Risposte reali e percentuali alla domanda ”Ti piace il siciliano”?

Numeri reali %

Sì No Non risponde Sì No Non risponde

Tot 335 60 7 83,3 14,9 1,8

Femmine 192 41 5 80,7 17,2 2,1

Maschi 143 19 2 87,2 11,6 1,2

L’83% di tutti gli informatori risponde sì alla domanda se a loro piace il siciliano e le risposte affermative si distribuiscono con l’81% per le femmine e l’87% per i maschi, una netta differenza del 6% che ci si poteva aspettare. Questi dati si associano bene

con la tendenza che abbiamo già visto nella tecnica MG che i maschi sono

leggermente più positivi nei confronti del siciliano delle loro compagne di scuola. La percentuale delle risposte negative è il 17% per le ragazze e l’11,5% per i ragazzi.

Quindi le ragazze sembrano confermare che sono più negative che non i maschi verso il proprio dialetto, sempre confermando i dati giá mostrati qua e da ricerche

precedenti.

Se il dialetto piace o non piace non viene necessariamente determinato dal parametro diagenico. I dati delle scuole singolarmente mostrano che l’IM è composto dall’87% di femmine e quindi potevamo aspettarci un comportamento simile a quello del LS2 con una percentuale femminile quasi uguale con l’84% di femmine. Vediamo invece che all’IM solo il 79% risponde affermativamente, mentre al LS2 con la maggioranza di femmine ben il 91% risponde di sì. Allora dobbiamo cercare il motivo di questa divergenza altrove. Abbiamo visto nel paragrafo precedente (3.4.2) sull’informazione degli informatori che il livello socioeconomico dei giovani misurato attraverso titolo di studio e il mestiere dei genitori non rendeva grandi differenze, perché il 99% dei giovani così appartiene al ceto sociale medio-alto. È quindi molto probabile che l’appartenenza alla scuola invece del mestiere dei genitori possa dire qualcosa sulla posizione dei giovani nei ceti sociali.

Tavola.4.16: Risposte alla domanda “Ti piace il siciliano?” distribuite per scuola

Numeri reali %

Sì No Non risponde Sì No Non risponde

LC 68 17 3 77,3 19,3 3,4

LS1 85 14 3 83,3 13,7 3,0

LS2 69 6 1 90,8 7,9 1,3

ITI 54 7 - 88,5 11,5 -

IM 59 16 - 78,7 21,3 -

Per quanto riguarda l’ITI che è composto dal 95% di maschi il risultato coincide con quello totale dei maschi con la netta differenza dell’88,5% verso l’87,2% (risposta positiva da parte di tutti i maschi nella tavola 4.15). La differenza più notevole si

trova mettendo a confronto i tre licei con lo stesso LS2 in cima con il 91% delle risposte affermative contro il più basso LC dove solo il 77% risponde di sì. Che cosa provoca questa differenza? Vediamo se le spiegazioni forniteci dagli adolescenti ci possano dare un’indicazione.

In seguito alla domanda se piace loro il siciliano, gli adolescenti hanno avuto la possibilità di approfondire apertamente la risposta. Verranno usati i termini di Galli de’ Paratesi (1984, pp. 159-162) analizzando i giudizi ottenuti dagli adolescenti catanesi, cioè dividendoli nelle quattro classi consce; normative; pseudolinguistiche (estetiche o funzionali) oppure sociali, con una discendente presenza di

consapevolezza presso gli informatori di cosa li spinga a formare tali giudizi. I giudizi sono consci se presso l’informatore si tratta di un’abitudine, si sente legato a una varietà senza razionalizzare sulla qualità né di essa né di chi parla. I giudizi normativi descrivono una varietà come corretta o sbagliata, si riferiscono alle norme

grammaticali e perciò spesso la lingua viene giudicata come “giusta” e il dialetto come “errato”. I giudizi sono pseudolinguistici quando sono fatti di proiezioni stereotipate sulla qualità linguistica della varietà, l’informatore crede di valutare la varietà mentre in realtá valuta il parlante, visto che una varietà di per sé non può essere né zaurda né ignorante se non il parlante; solo che la valutazione del parlante non è presente. La coscienza dell’informatore può più facilmente dire che il dialetto siciliano è orrendo senza dire o ammettere esplicitamente che i siciliani sono orrendi.

I giudizi pseudolinguistici vengono ulteriormente divisi nelle due sottocategorie estetiche o funzionali. Sono estetiche quando l’informatore esprime l’estetica fonetica della varietà come bella, simpatica, volgare o rozza, e sono funzionali se una varietà viene espressa come più adatta a una situazione, per esempio alla poesia, alle conversazioni più intellettuali, o appunto come alcuni adolescenti dicono che il dialetto “rende meglio i concetti” (LS1 2-32)48, cioè riescono meglio ad esprimersi in una data varietà. I giudizi sociali sono invece espressi sul parlante come conseguenza

48 Tutte le risposte alla domanda ”Perché ti piace/non piace il siciliano?” degli adolescenti si trovano in appendice H, pp.

XI-XXIV. Gli esempi qua riportati si riferiscono all’appendice dove l’abbreviazione indica la scuola di appartenenza, il primo numero indica la classe e l’ultimo indica il numero nell’elenco della classe dell’informatore. Le risposte sono fedelmente riportate con eventuali errori nell’ortografia oppure con gli emoticon.

della sua varietà linguistica del tipo “Non mi piace il siciliano perché è la lingua che usano i mafiosi e i delinquenti”, un giudizio che Ruffino chiamerebbe psico-sociale (Ruffino 2006, p. 48). Siccome riconosciamo i giudizi degli adolescenti qua presentati nelle motivazioni descritte da Ruffino (2006) che spingono i bambini a dare giudizi sulla lingua e sul dialetto, anche se spesso sono descritti diversamente, verranno spesso commentati insieme.

Tutte le 402 risposte sono state aggregate prima per affermatività o negatività, poi qualitativamente raggruppate e analizzate nelle varie sottocategorie. Come si sa bene la realtà non si lascia descrivere con semplici riposte di sì o no che si possono mettere perfettamente in una categoria ben definita. Circa il 25% delle risposte è un misto tra vari giudizi e spesso chi risponde affermativamente alla domanda se piace il siciliano può allo stesso tempo dare un giudizio negativo nei suoi confronti. Si inizia con il gruppo prevalente; le risposte affermative.